Camminare da sole
30.03.2018
Qualche mese fa parlavo con un’amica dell’ultimo giro che avevo fatto in montagna. Mi chiedeva come arrivare, quali difficoltà poteva incontrare, se poteva farlo da sola o se mi andava di accompagnarla e camminare insieme. Fino a un anno fa questa conversazione non credo sarebbe mai avvenuta.
La montagna e il camminare in montagna per questa amica sono infatti due scoperte molto recenti, che avevo cominciato a notare nelle fotografie che condivide sempre più spesso e dai commenti a quelle che condivido io. Osservo questo suo viaggio esplorativo nella terra incognita dell’escursionismo con curiosità e molta soddisfazione. Diventa sempre più brava, sempre più curiosa, sempre più autonoma. Cammina da sola quando le va di farlo, cammina con un’amica o con degli amici quando le va di condividere una giornata insieme. Sta imparando a prendere confidenza con la neve e con l’inverno (c’è anche chi dice: La Vera Montagna la si conosce solo in inverno… sarà), ha preso lezioni con le ciaspole, sta progettando di frequentare un corso di fotografia naturalistica, e sogna trekking più lunghi con una guida. Allo stesso tempo sta imparando a gestire la fatica, le paure e i limiti che a volte il corpo o le situazioni impongono.
Ci conosciamo dal 2012 e in questi anni non ho mai provato a convincerla che camminare in montagna fosse molto bello solo perché a me piaceva, anche perché non sono molto sicura che convincere qualcuno a fare qualcosa sia mai un bene. Nel 2016 la stessa amica aveva accolto la mia dichiarazione di intenti “Prendo tre mesi di pausa dal lavoro perché vorrei attraversare da sola la Alpi a piedi” più con perplessità che ammirazione. Oggi invece vedo e riconosco in lei quel senso di gioia selvaggia e di fiducia in se stessi che regala il camminare da sole in montagna, di per sé non proprio un luogo privo di incognite. E ora so che in qualche modo ci capiamo meglio.
In quei tre mesi estivi del 2016 la mia vita ha preso una direzione, la vita della mia amica anche, sicuramente per spinte diverse e con conseguenze diverse. Per entrambe però in fondo a quell’estate c’è stata la scoperta che si può anche camminare da sole in montagna non perché si deve, ma perché si può se ci rende più felici. Mi sembra un bel punto di arrivo. E di partenza.
| Foto: Colle del Nivolet, Giugno 2016 |